Dopo le sentenze del Tar Lazio dello scorso 14 aprile (sentenze n. 4424-4426-4428/2016) che hanno bocciato l’elenco di 18 aree di specializzazione previsto dal regolamento n. 144/2015, il CNF, d’intesa con le associazioni specialistiche, ha stilato un nuovo elenco di otto materie di specializzazione (diritto civile, diritto penale, diritto del lavoro, diritto tributario, diritto amministrativo, diritto di famiglia e dei minori, società e impresa, internazionale).
A tal proposito, sono emersi dubbi invece sulla specializzazione in diritto della navigazione e sulla unificazione o meno tra diritto internazionale diritto dell’Unione europea.
Peraltro, dalla riunione di maggio scorso tra il CNF e le associazioni specialistiche, è emersa anche la proposta di sostituire il colloquio presso il CNF per il rilascio della comprovata esperienza professionale (censurato dal Tar Lazio con le sentenze di cui sopra) con criteri più chiari e specifici.
Tuttavia, occorre segnalare che il Ministro della Giustizia nel corso del Cinquantenario AIGA, svoltosi a Roma il 10 e l’11 giugno scorsi, ha dichiarato che è intenzione del Ministero impugnare le sentenze del Tar Lazio al Consiglio di Stato, in quanto “il criterio con il quale sono state individuate le aree di specializzazione non può essere elemento di discrezionalità politica”.
Peraltro, il Ministro, a sostegno dell’elenco di materie originariamente previste, ha evidenziato come l’art. 4 del regolamento in oggetto contenga una disposizione che prevede una revisione periodica delle specializzazioni con decreto ministeriale, sicché qualora l’elenco non fosse stato interamente condiviso (dalle associazioni specialistiche o dai COA), si sarebbe potuto comunque procedere ad una modifica del medesimo entro pochi mesi.
Alla luce di tali circostanze, pertanto, sembra che si allontani la possibilità di vedere risolta entro breve termine la questione sulle specializzazioni forensi.