Marzo 2

Aiga Bergamo: al via il progetto sperimentale “un’ora di legalità”

Dopo aver presentato al Ministero la proposta di disegno di legge per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole, in attesa della firma del protocollo di intesa tra l’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) per la realizzazione di progetti scolastici per la promozione delle “competenze sociali e civiche” nella didattica curriculare, prende avvio oggi presso l’Istituto Leonardo Da Vinci di Bergamo il progetto sperimentale “un’ora di legalità”.

Il progetto è organizzato dalla commissione “Avvocato a scuola” di Aiga Bergamo, grazie al prezioso contributo della referente Avv. Erika Trio, in sinergia con LibreItalia, Associazione per il Rilancio della Bicicletta (A.Ri.Bi.), l’Associazione Amici dell’Orto Botanico di Bergamo e l’Associazione Disabili Bergamaschi.

Il progetto durerà tre mesi ed è rivolto agli studenti delle classi “prime superiori”. Si affronterà il tema dell’educazione, in tutte le sue sfaccettature (civica, ambientale, stradale e digitale), facendo interagire i ragazzi con professionisti, educatori ed esperti. e si concluderà a metà maggio con la visita degli Uffici Giudiziari del Tribunale di Bergamo ove gli studenti assisteranno ad un’udienza.

Aiga Bergamo dà naturalmente il proprio concreto contributo al buon esito del progetto con la partecipazione attiva degli associati al percorso di divulgazione dei principi fondamentali del nostro Ordinamento e riaffermando, in tal modo, la funzione sociale dell’Avvocatura.

Marzo 2

Violenza donne: l’audizione dei giovani avvocati

C’era anche l’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) in Commissione Giustizia a dare il suo contributo sulle proposte di legge di iniziativa governativa e parlamentare in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Dopo l’approvazione del “Codice Rosso“, secondo i rappresentanti dell’Aiga occorre «una reale operazione culturale ed educativa, non già solo repressiva, che affermi il valore tout court del rispetto della persona, e segnatamente della donna».
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