L’Associazione Italiana Giovani Avvocati, AIGA, in una lettera inviata al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Sottosegretario Francesco Paolo Sisto, manifesta “forti preoccupazioni e sfavore per l’invio della circolare interna sull’esame di abilitazione diretta alle Corti d’Appello, dalla quale si evince il ‘ritorno al passato’, e l’assenza di una comunicazione ufficiale, che contribuiscono a generare un clima di forte tensione in migliaia di praticanti avvocati”.
Nella lettera firmata dal Presidente dei giovani avvocati Francesco Paolo Perchinunno, dal Coordinatore del dipartimento di Accesso AIGA Roberto Scotti e dalla Coordinatrice della Consulta dei Praticanti AIGA Giulia Pesce, c’è la richiesta di chiarimenti sulla conferma della modalità “orale rafforzato”.
L’auspicio è dunque che il ministero torni sui suoi passi e, almeno per la sessione del dicembre 2023, sia prevista la proroga di un anno delle attuali modalità d’esame.
E questo in attesa di una modifica strutturale “vista l’obbligatorietà di frequenza delle Scuole Forensi, e il necessario superamento di tre prove per poter sostenere l’esame di Stato“, quest’ultimo – sostiene il Vicepresidente AIGA Nazionale Carlo Foglieni nell’articolo pubblicato da l’Eco di Bergamo il 30 maggio 2023 dovrebbe limitarsi a “verificare l’idoneità del candidato a svolgere la professione forense“. Da qui la proposta di riforma dei giovani avvocati, che prevede lo svolgimento di una sola prova scritta, l’atto a scelta tra la materia civile, penale o amministrativa con l’ausilio del computer e della banca dati, e di una sola prova orale, basata sulla soluzione di un caso pratico, con l’aggiunta dell’esame della deontologia e ordinamento giudiziario.
[testo integrale del Comunicato al seguente link Comunicato dell’11 maggio 2023]