In tempo di pandemia anche lo svolgimento della pratica forense è diventato complicato. In particolare, è sempre più difficile per i praticanti presenziare alle venti udienze (dodici in caso di pratica anticipata) necessarie per il riconoscimento del semestre di tirocinio professionale in quanto non solo molte udienze vengono rinviate d’ufficio – a volte purtroppo anche a causa del fatto che il magistrato si trovi in quarantena e/o in isolamento fiduciario – ma accade altresì che, viste le dimensioni ridotte delle aule, i praticanti non possano partecipare stante l’impossibilità di mantenere le distanze di sicurezza.
Di conseguenza, come abbiamo avuto modo più volte di sottolineare, in assenza di una normativa generale ad hoc, il riconoscimento o meno del semestre di pratica in assenza delle venti udienze (dodici in caso di pratica anticipata) viene – di fatto – rimessa alla discrezionalità dei singoli Consigli dell’Ordine con conseguente disparità di trattamento da un circondario all’altro, peraltro in assenza di una copertura legislativa sul punto.
È, dunque, necessario un intervento normativo che preveda la possibilità per gli ordini forensi di considerare svolto positivamente il semestre di tirocinio professionale anche nel caso in cui il praticante non abbia potuto assistere al numero minimo di udienze; naturalmente previa verifica da parte degli stessi dell’oggettiva impossibilità per il praticante di presenziare.
Per tale motivo apprendiamo con soddisfazione la notizia del deposito presso la Camera dei Deputati della proposta di emendamento al cd. “decreto Mille Proroghe”, a prima firma dell’On.le Devis Dori (M5S), promosso dalla nostra associazione, di cui auspichiamo l’approvazione, che prevede la possibilità di considerare svolto positivamente il semestre di tirocinio professionale in cui il praticante non abbia assistito al numero minimo di udienze per l’intero periodo emergenziale.
Feb 13