l’Associazione Italiana Giovani Avvocati in virtù del decreto legge n.6 del 23.02.2020, che introduce “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, nonché dei singoli provvedimenti che ciascun Tribunale del territorio Nazionale, in modo del tutto autonomo e discrezionale, sta predisponendo per la gestione dell’emergenza sanitaria in atto, chiede un intervento urgente, chiaro ed univoco, di portata generale, che regoli il corretto funzionamento delle attività giurisdizionali a difesa della salute di tutti i soggetti coinvolti quali operatori del diritto, personale amministrativo ed avventori.
A mero titolo esemplificativo, si evidenziano alcuni decreti emanati dai Tribunali quali, il Tribunale di Rimini con rinvii d’ufficio, il Tribunale di Pavia a discrezione dei Giudici, il Tribunale di Milano ed il Tribunale di Cassino, che hanno optato per una regolamentazione delle udienze che non sembrano affatto essere strumenti efficaci di tutela della salute pubblica ed in particolare proprio degli Avvocati che restano ammassati fuori dalle aule d’udienza ed, a volte, in stretti corridoi che non consentono nemmeno il rispetto delle distanze minime indicate dalle stesse misure sopra citate.
Il provvedimento richiesto, quindi, è tanto più necessario anche in considerazione degli spiacevoli inconvenienti legati all’impossibilità, da parte di alcuni difensori provenienti dalle zone contagiate, di accedere ai Tribunali più disparati per l’esercizio della professione a difesa dei loro assistiti che, in tal modo, restano altresì pregiudicati da tale impossibilità.
E’ evidente, quindi, che i Tribunali, quali presidii di giustizia, sono luoghi frequentati da una molteplicità di soggetti provenienti dalle più disparate parti d’Italia considerando difensori, magistrati, personale amministrativo, imputati, testimoni e consulenti.
Per tali ragioni
l’A.I.G.A. chiede l’adozione di un provvedimento straordinario di sospensione dei termini sostanziali e processuali su tutto il territorio nazionale che riguardi tutti i procedimenti pendenti nonché il differimento delle udienze per i prossimi quindici giorni ovvero fino a quando detto provvedimento sarà ritenuto necessario anche in virtù dell’emergenza indicata dall’OMS e da quanto concertato con gli altri Dicasteri interessati.