L’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), esprime forte preoccupazione e profondo disappunto per il testo aggiornato del Disegno di Legge di Bilancio 2022 che approderà in Senato nella giornata di domani, laddove, all’art. 192, è testualmente statuito che «in caso di omesso pagamento del contributo unificato, ovvero nel caso in cui l’importo versato non è corrispondente al valore della causa dichiarato dalla parte ai sensi dell’art. 15, comma 1 (del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115), anche quando sono utilizzate modalità di pagamento con sistemi telematici, il personale incaricato non deve procedere alla iscrizione a ruolo».
La proposta di modifica si pone in netto contrasto con il costante orientamento giurisprudenziale, costituzionale e di legittimità che, da ultimo, con l’ordinanza della Corte di Cassazione, Sez. III^, n° 9664/2020 del 26 maggio 2020, ha affermato come: «il deposito con modalità telematica si ha per avvenuto al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia. Da quel momento, essendosi perfezionato il deposito, non residua pertanto alcuno spazio per un rifiuto di ricezione degli atti per irregolarità fiscali degli stessi, ai sensi dell’art. 285 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, da parte del cancelliere, il quale provvederà alla riscossione delle somme dovute con le modalità ordinarie indicate dal Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli Affari di Giustizia – Direzione generale della Giustizia Civile, con nota del 4 settembre 2017 n. 164259».
È, dunque, inaccettabile – commenta il Presidente Perchinunno – subordinare l’accesso alla giustizia e la tutela dei diritti ad adempimenti meramente fiscali, il cui buon esito, peraltro, dipende molto spesso da disfunzioni legate a malfunzionamento dei sistemi di pagamento resi disponibili dal Ministero della Giustizia o da prassi dei singoli Tribunali difformi rispetto alle circolari interpretative emesse dallo stesso Ministero.
L’AIGA, pertanto, confida in un immediato “dietrofront” del Governo al fine di non intaccare oltremodo il diritto di difesa e il conseguente accesso alla giustizia da parte dei cittadini, già clamorosamente compromessi da un sistema giudiziario inidoneo a garantire il pieno rispetto e la completa applicazione dei principi costituzionalmente garantiti, a causa della inefficienza della organizzazione degli uffici giudiziari su cui si dovrebbe tempestivamente intervenire.
Nov 25