Si è discusso della “Fase 2” della giovane avvocatura bergamasca nel corso dell’assemblea ordinaria della sezione di Bergamo dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) che si è tenuta il 29 aprile 2020, dalle ore 18.00, rigorosamente in videoconferenza, e che ha visto la partecipazione anche dei consiglieri dell’Ordine Carlo Foglieni ed Enrico Cortesi. L’assemblea è stato un momento di confronto molto importante con i colleghi under 45 su come ripartire dopo lo stop forzato causato dall’emergenza Coronavirus. La sostanziale chiusura degli studi legali per due mesi ha, infatti, inferto un durissimo colpo per gli avvocati dal punto di vista sociale, professionale e reddituale: diversi giovani colleghi che prestano la loro attività professionale in modo esclusivo per un altro avvocato (cd. “monocommittenti”) da due mesi non ricevono più alcun compenso; i titolari di studio – a fronte di entrate pressoché azzerate – si trovano a dover comunque sostenere i costi della gestione dello studio (mutuo, affitto, bollette, ecc.); i praticanti hanno difficoltà a svolgere regolarmente il tirocinio forense e la correzione delle prove scritte dell’Esame di Stato per l’abilitazione forense è sospesa.
A causa dell’emergenza Coronavirus vi è stata la sostanziale paralisi dell’attività giudiziaria legata alla sospensione dei termini processuali dal 9 marzo all’11 maggio ed al rinvio d’ufficio delle udienze non urgenti e non differibili fissate in tale arco temporale. V’è da aggiungere che le misure organizzative adottate dagli uffici giudiziari per garantire i servizi essenziali si scontrano con la grave carenza del personale, ancora più acuita a causa dell’emergenza Coronavirus: ad oggi il personale presente in Ufficio è pari solamente a 10 unità, più i direttori delegati, e la restante parte del personale, pur lavorando in smart-working, non ha tuttavia la possibilità di accedere da remoto al sistema telematico del Ministero. Di conseguenza i recenti decreti presidenziali ed i protocolli stipulati tra Tribunale, Procura e Consiglio dell’Ordine per il funzionamento degli uffici rimangano sostanzialmente inattuati.
Secondo il cd. “Decreto Cura Italia” dall’11 maggio l’attività giudiziaria dovrebbe riprendere regolarmente, salvo la possibilità per i singoli uffici giudiziari di adottare sino al 30 giugno misure organizzative, anche relative alla trattazione degli affari giudiziari, necessarie per consentire il rispetto delle indicazioni igienico sanitarie, ivi compresa quella di celebrare le udienze a porte chiuse e mediante collegamenti da remoto individuali. Il rischio è che a partire dall’11 maggio e sino al 30 giugno ogni ufficio giudiziario adotti misure organizzative sue proprie e dunque che gli avvocati siano ulteriormente gravati della necessità di dovere esaminare i singoli provvedimenti adottati da ciascun tribunale per la regolamentazione dell’attività d’udienza e di cancelleria. AIGA ritiene quindi indispensabile un intervento legislativo che imponga uniformità.
Particolarmente discusso, soprattutto per il processo penale, è lo svolgimento dell’udienza da remoto. Sul punto la giovane avvocatura ritiene che l’inevitabile cambiamento dettato dall’emergenza sanitaria vada governato, anziché subito. In linea di massima AIGA è quindi favorevole alle udienze da remoto, purchè vi sia il consenso dell’imputato anche tramite il difensore munito di procura speciale, salvo che per le udienze che prevedono l’esame dei testi, dei periti e dell’imputato, nonché per quelle di discussione, così da garantire il rispetto dei principi del giusto processo previsti dall’art. 111 della Costituzione; è altresì favorevole all’introduzione del Processo Penale Telematico affinché, come già avviene per il processo civile, sia possibile depositare gli atti telematicamente senza recarsi personalmente presso gli uffici giudiziari ed evitando così gli assembramenti.
Ad ogni buon conto Aiga Bergamo non si è fermata. Ha organizzato diversi seminari in e-learning gratuiti di approfondimento dei provvedimenti emanati dal Governo e dalla Regione in materia di Covid-19, nonché un ciclo di webinar dal titolo “Giovani avvocati al tempo del Coronavirus” con la partecipazione dello Psicologo del lavoro Paolo Lanciani e della Business coach Anna Elena Brolis. Si è costantemente confrontata in tempo reale con i propri associati sulle misure organizzative adottate dagli uffici giudiziari e sulle criticità delle stesse. Ha dato la possibilità ai propri iscritti di consultare gratuitamente, grazie alla partnership con importanti case editrici, oltre 600 manuali giuridici e diverse riviste giuridiche. Ha attivato una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Papa Giovanni in collaborazione con la rivista avvocati.it
A livello Nazionale AIGA ha portato le istanze della giovane avvocatura anche bergamasca in tutte le sedi istituzionali. Si è battuta affinché il bonus di 600,00 Euro, inizialmente previsto solamente per i dipendenti ed i lavori autonomi, venisse riconosciuto anche agli avvocati, ivi compresi quelli iscritti nel 2019 e nel 2020 inizialmente esclusi dal decreto ministeriale. Ha chiesto alla Cassa Nazionale di Previdenza Forense di intervenire chiedendo ed ottenendo la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali (ad oggi sino al 31 dicembre 2020), chiedendo la previsione di un ipotesi di contribuzione figurativa o, in subordine, la riduzione dei contributi di almeno il 50%, chiedendo e ottenendo inoltre misure a sostegno dell’avvocatura mediante l’emanazione di bandi ad hoc, tra cui quello a sostegno degli affitti degli studi legali. Ha ottenuto per i praticanti il riconoscimento del semestre di pratica ai fini della maturazione del tirocinio forense anche in assenza del numero minimo di 20 udienze.
Da ultimo ha formulato una proposta di legge finalizzata ad accelerare la liquidazione ed il pagamento dei compensi per il patrocinio a spese dello Stato nella convinzione che tale misura sia il miglior modo per concedere liquidità agli avvocati, soprattutto ai più giovani, in questo particolare e difficile momento storico. La proposta è stata in gran parte recepita dall’Ordine del Giorno al cd. “Decreto Cura Italia” a firma del bergamasco On.le Devis Dori, capogruppo del Movimento 5 Stelle della commissione giustizia della Camera dei Deputati, approvato lo scorso 24 aprile con cui il Governo si è impegnato a provvedere in tal senso.
Riteniamo che l’emergenza Coronavirus cambierà radicalmente la professione dell’avvocato: ci sarà – come avvenuto per la tragedia delle Torre Gemelle – un prima ed un dopo l’11 maggio. Aiga è tuttavia pronta ad accettare la sfida nella convinzione che sarà proprio la giovane avvocatura a guidare la fase 2 della giustizia italiana.